EDUCAZIONE SANITARIA:
COSA DOVREBBERO FARE I GENITORI DI UN BAMBINO CON EPILESSIA
DAVANTI AD UNA CRISI EPILETTICA
Non lasiarsi prendere dal panico
se il bambino ha la crisi in piedi senza cadere, farlo sedere
non bloccare il bambino ma cercare di liberarlo da abiti stretti
o oggetti vicini oppure da qualunque cosa possa procurargli del
male.
Se si hanno convulsioni o cadute, porre morbidi elementi sotto la
nuca del bambino
porre il bambino su un fianco , per far emettere vomito e/o saliva
controllare la durata della crisi
non perdere la pazienza e mantenere sangue freddo, cercando di rassicurare
il bambino dopo aver ripreso coscienza.
Agire con trattamento farmacologico secondo indicazioni del medico
specialista .
Chiamare il pronto soccorso il prima possibile se la crisi dura
più di cinque minuti e se il bambino è caduto per
terra a lungo.
QUALI SONO LE CIRCOSTANZE CHE FAVORISCONO LE CRISI
EPILETTICHE
Le crisi epilettiche dipendono da una scarica
disordinata ed eccessiva di alcune o di tutte le cellule cerebrali
. Questa scarica può essere silente per parecchi mesi per
poi riproporsi improvvisamente.
Alcune situazioni possono essere favorenti o scatenanti le crisi
: ad es. bevande alcooliche,disordini alimentari, stress emotivi,
difficoltà nell'addormentamento, cambiamenti ormonali durante
il ciclo mestruale, etc.
Talora i movimenti repentini degli oggetti in visione dall'auto
in corsa, le luci o i flash del televisore o dei computer possono
essere fattori concomitanti scatenanti le crisi.
LA DIAGNOSI DI EPILESSIA
La diagnosi di epilessia si basa sull'analisi
precisa delle crisi .
L'ELETTROENCEFALOGRAMMA (EEG) può aiutare a capire qual è
il tipo di epilessia .
La TAC ( tomografia assiale computerizzata) e la RMN-encefalo (
risonanza magnetica cerebrale) possono essere utili a diagnosticare
una possibile lesione cerebrale.
DOPO AVER FORMULATO LA DIAGNOSI PRECISA DI EPILESSIA
- iniziare la terapia
- prendere con regolarità le medicine senza interruzioni
- mantenere un diario delle crisi
- adattarsi ad un ritmo di vita regolare
- non bere alcoolici.
LA CURA
Esistono diversi farmaci anti-epilettici ,
dosati in base al peso e all'età e che devono essere assunti
regolarmente. Dopo qualche anno di cura può avvenire la guarigione
completa.
Talora invece le medicine non hanno un effetto terapeutico efficace
come sperato : le crisi possono diminuire , ma non scompaiono e
si ripresentano anche per parecchi anni o più raramente per
tutta la vita.
In alcuni casi invece,la guarigione può avvenire senza terapia
farmacologica.
----------------------------------------------------------------------------------------------------
LA BALBUZIE : SUGGERIMENTI COMPORTAMENTALI PER I GENITORI
E PER CHIUNQUE SI RELAZIONI CON BAMBINI CON QUESTO TIPO DI PROBLEMATICHE.
SAREBBE BUONA NORMA CONDURRE IL BAMBINO
CON BALBUZIE SIN DAI PRIMI ESORDI DEL PROBLEMA DELLA FLUENZA VERBALE,
PER UN'ACCURATA VISITA NEUROLOGICA INFANTILE E VALUTAZIONE NEUROPSICHIATRICA
( con tests di sviluppo neuropsicologico e tests psicologici proiettivi
) nonchè adeguato esame della fluenza verbale DALLA DOTT.SSA
SPECIALISTA GIANNELLI FRANCESCA.
Questo permetterà una buona diagnosi precoce e un tempestivo
intervento riabilitativo (sia logopedico, e se opportuno, psicoterapeutico
del bimbo e della famiglia ), attraverso l'analisi di fattori di
rischio, cause e concause del problema .
Nell'ambito del problema balbuzie
ogni giorno , possiamo distinguere :
A) ATTEGGIAMENTI CHE STIMOLANO E FAVORISCONO UNA
BUONA FLUENZA VERBALE.
B) COMPORTAMENTI DA ADOTTARE NEI MOMENTI DI CRISI , BALBUZIE IN
ATTO.
C) FATTORI E COMPORTAMENTI DA NON ADOTTARE POICHE' AUMENTANO LA
BALBUZIE, OSTACOLANDO UN'ADEGUATA E REGOLARE FLUENZA VERBALE.
A) ATTEGGIAMENTI CHE STIMOLANO
E FAVORISCONO UNA BUONA FLUENZA VERBALE.
attendere sempre un po' prima di rispondere alle domande
del bambino con balbuzie;
eliminare radio, TV, e qualsiasi altra strumentazione elettronica
che si sostituisca alla comunicazione intrafamiliare e soprattutto
nei riguardi del bambino;
non anticipare il bimbo mentre cerca anche con difficoltà
di terminare frasi o discorsi;
parlare in famiglia e con il bimbo in maniera serena e piacevolmente
tranquilla e rassicurante;
favorire un modus vivendi calmo ;
permettere al bambino con balbuzie di esprimersi come può
e come riesce a fare;
spostare l'attenzione su quello che si dice e non su come lo si
dice;
spostare l'attenzione sul bambino e non su quello che dice ;
elogiare con convinzione il bimbo almeno una volta al giorno per
le sue prestazioni in un'attività qualsiasi;
se siete interpellati dal bambino mentre siete impegnati in una
qualsivoglia attività in cui siete concentrati, rassicuratelo
dicendogli che sicuramente le vostre orecchie lo stanno ascoltando!
B) COMPORTAMENTI DA ADOTTARE NEI MOMENTI DI CRISI
, BALBUZIE IN ATTO.
riproponete le parole dette in maniera balbettante dal bambino
con un modus verbali tranquillo, sereno e rilassato;
stabilire sempre un adeguato contatto oculare con il bambino mentre
cerca di esprimersi;
attenzione serena verso quello che dice il bambino e non su come
lo dice ;
rispondere vostro malgado al bambino seppur quello che vi è
stato chiesto è stato detto in maniera difficoltosa ed incomprensibile;
attendere un attimo prima di rispondere al bambino, che può
servire per dare alla conversazione un andamento più tranquillo;
non anticipare, cercando di prevenire indovinando il suo pensiero,
il bambino mentre parla, facendolo esprimere come può.
Non interrompere mai il bambino balbuziente mentre cerca a modo
suo di esprimersi.
C)FATTORI E COMPORTAMENTI
DA NON ADOTTARE POICHE' AUMENTANO LA BALBUZIE, OSTACOLANDO UN'ADEGUATA
E REGOLARE FLUENZA VERBALE.
vietato completare ciò che il bambino sta cercando
di esprimere ;
assolutamente non interromperlo mentre cerca come può e con
difficoltà di parlare ;
non si deve pressare il bambino perchè finisca bene, presto
e meglio le sue frasette;
pretendere con assoluta ostinazione che il bimbo parli subito bene,
più in fretta o addirittura che si autocorregga;
non si può esigere una fluenza regolare e calma da parte
del bambino attraverso un'espressione degli adulti veloce e concitata;
mantenere il ritmo di vita quotidiana nevrotico, veloce e stressante;
assolutamente vietato criticare il bambino per correggerlo ;
meglio non esporre il bambino con balbuzie a letture ad alta voce
davanti a tutti in forma dimostrativa e plateale ;
se si riesce, bisognerebbe cercare di mantenere un giusto equilibrio
tra frustrazioni e gratificazioni nel bimbo , per aumentare la sua
resistenza psicologica;
stimolare una scarsa fiducia nel bimbo attraverso un aumento smisurato,
rispetto alle sue capacità, di pretese e richieste.
----------------------------------------------------------------------------------------------------
L'ALIMENTAZIONE
PICCOLI CONSIGLI E SUGGERIMENTI PER
FARE DEL PASTO PER IL BAMBINO UN MOMENTO PIACEVOLE.
1)Fissare un orario regolare per la pappa
o i pasti, in modo che il bambino possa riposare ( di giorno come
di sera) con un intervallo di almeno un'oretta dopo i pasti.
2)Non saltare mai i pasti!
Importante è la colazione che deve apportare 1/5 del fabbisogno
calorico energenico;
il pranzo rappresenta quasi la metà delle calorie nell'arco
dei pasti della giornata ,
la cena il 20-30% , da non dimenticare lo spuntino di metà
mattina e la merenda pomeridiana.
3)Evitare di obbligare il bambino, soprattutto
se in fase di dentizione, a mangiare se non gli va oppure è
sazio.
4)Non si deve intingere il succhiotto nello
zucchero, nel miele, etc. oppure offrire bevande zuccherate calde
convinti ( erroneamente) di fargli cosa gradita.
5)Attenersi sempre allo schema dietetico del pediatra,procedendo
con gradualità.
6)Non scoraggiarsi di fronte alla prima reazione
di rifiuto del piccolo verso un cibo nuovo o per il non gradire
più una pappa fin'ora abituale.
7)Dedicare al momento dei pasti a tavola un tempo sufficiente ,
di un'oretta circa, in cui in un clima rilassato tranquillo e conviviale
, ci si possa ritrovare l'intera famiglia per trovare ristoro e
cordialità , per poter parlare dei propri pensieri , senza
interferenze varie (TV,giornali, etc.).
8)Cucinare cibi freschi ( evitando di riscaldare quelli più
cotti).
9)Proporre cibi sempre vari e saporiti cercando di essere il più
possibile creativi in cucina e fantasiosi con gli ingredienti.
10)Evitare di forzare il bambino a finire il piatto se non ne ha
voglia , rispettando le quantità suggerite dal pediatra.
11)Non proporre il cibo come gratificazione o premio !
12)I genitori devono dare il buon esempio comportandosi in maniera
coerente con le indicazioni che danno ai propri figli.
13)Evitare di indurre il bambino con l'inganno o stratagemmi vari,
imboccandolo quasi a tradimento , a farlo giocare per fargli venire
la voglia di mangiare.
14)Mantenere sempre il nasino pulito, in modo da favorire la percezione
dei sapori.
15)Invitare sempre il bambino ad esprimere le proprie sensazioni
di fronte a piatti nuovi. Consentire di toccare la pappa.
16) Quando il bambino è in grado di interagire maggiormente,
si può coinvolgere nella preparazione dei piatti, mostrando
gli ingredienti e insegnandogli , in particolare con frutta e verdura,
a riconoscere le varie categorie ( grandezza, colori, etc.).
IL PERCEPIRE I SAPORI DEI CIBI.
Sappiamo che il senso del gusto si sviluppa
nel bambino già nel corso della vita intrauterina : si ritiene
infatti che i cambiamenti di sapore del liquido amniotico possano
essere percepiti dal feto.
I recettori del gusto, meglio noti come papille gustative, che si
localizzano sulla punta, sui bordi e sulla parte posteriore della
lingua, si sviluppano a partire dalla dodicesima aumentano di numero
fino alla nascita.
RICORDIAMO CHE IL BAMBINO NON E'
UN PICCOLO ADULTO.
E' importante precisare che alla nascita
e nei primi mesi di vita il piccolo è particolarmente sensibile
al dolce, che è percepito solo sulla punta della lingua,
che lo attira; all'acido ( percepito lungo i suoi bordi ) e all'amaro
( nella zona posteriore) , che viceversa sono meno graditi.
Con lo svezzamento la formazione del gusto si affina in quanto si
sviluppa un rapporto sempre più intenso con gli alimenti.
In questa fase diventano importanti numerosi elementi, quali per
esempio la consistenza dei cibi, lo stato d'animo del bambino nel
momento del suo primo approccio ed il contesto ambientale.
La percezione del salato si instaura a partire dal secondo anno
: fino ad allora è quasi inutile e controproducente qualsiasi
aggiunta di sale da parte delle mamme ai cibi da cucinare , sia
perchè l'alimentazione attuale non comporta alcun rischio
di carenza ( spesso, anzi, si eccedono ampiamente i fabbisogni )
sia perchè è stato dimostrato come l'abitudine a sapori
molto forti condizionati le successive scelte alimentari del bambino.
PREVENZIONE DI INFEZIONI, RAFFREDDORI E OTITI CHE POSSONO
ESSERE CONCAUSA DEL RITARDO DELLO SVILUPPO DEL
LINGUAGGIO.
La permanenza in un ambiente secco o l'esposizione allo smog , possono
indurre un aumento della produzione di muco, che se non rimosso
, può facilitare nel neonato o nel bambino , l'insediamento
di microrganismi quali batteri e virus, favorendo così l'insorgenza
di infezioni, raffreddori e otiti.
Sappiamo infatti quanto le otiti acute e croniche ricorrenti possano
essere una forte concausa del ritardo dello sviluppo del linguaggio,
attraverso ipoacusie altilenanti e remittenti che compromettono
sin da subito la salute globale del bambino ed il suo sviluppo neuropsicologico
.
Per neonati e lattanti è assolutamente normale e fisiologico
“orientarsi” nel mondo che li circonda: l'odore rassicurante
della mamma, quello dei familiari e gli odori naturali sono tra
i preferiti.
Poco graditi sono , se non irritanti, gli aromi troppo forti.
LE PRIME ESPERIENZE OLFATTIVE
All'interno del piccolo naso del bambino,
si trovano un milione di cellule sensibili a 350 odori diversi.
Tale capacità nei primi anni di vita è particolarmente
attiva : il piccolo riconosce l'odore della propria madre e del
latte e preferisce i suoi giocattoli “più sporchi”
che hanno odori a lui familiari e sono quindi un mezzo di orientamento
nel mondo che lo circonda.
L'olfatto è l'unico senso ben sviluppato sin dalla nascita
ed è per questo che è osì importante per il
neonato. Non è un caso, del resto, che la bocca, utilizzata
nei primi anni di vita per esplorare l'ambiente , si trovi vicino
alle cellule sensibili agli odori.
L'IMPORTANZA DELLA CRESCITA STIMOLATA
DAGLI ODORI.
Si è concordi nel stabilire l'importanza
, già dal quarto mese di vita, di proporre al lattante, in
forma di gioco , odori diversi , allo scopo di favorire la sua crescita
psichica anche attraverso queste esperienze. Diversi studi hanno
dimostrato che la stimolazione dei neonati prematuri con particolari
aromi può influenzare positivamente lo sviluppo neurologico
e comportamentale.
Le sensazioni odorose di vario genere , permettono al bambino di
affinare le proprie preferenze e lo aiutano a sfruttare l'olfatto
nell'affascinante scoperta del mondo.
Gli odori più adatti al bambino sono quelli naturali e non
troppo forti.
E' sempre opportuno chiedere comunque prima consiglio al pediatra
soprattutto in caso di familiarità o reattività allergica,
al fine di evitare il contatto diretto con sostanze o componenti
a cui il bambino potrebbe risultare particolarmente .
Necessario dunque un adeguato e regolare controllo otorinolaringoiatrico
almeno ogni sei mesi ( due volte l'anno).
IL NEONATO: IL
PIANTO, LE ESPRESSIONI DEL VISO E LE POSTURE DEL CORPO.
Come comportarsi ?
FERMATEVI UN ISTANTE ..... (
E ASCOLTATE IL LINGUAGGIO DEL VOSTRO BAMBINO)
Tratto da “Il linguaggio segreto dei neonati “
di Tracy Hogg con Melinda Blau.
“Riteniamo che una madre che sa interpretare
i bisogni del proprio bambino, che capisce ciò che egli sta
cercando di dirle, sarà più portata a creare condizioni
adatte alla sua crescita , stimolandone lo sviluppo e facilitandone
l'apprendimento futuro”-Prof. Barry Lester, The Crying Game.
IL NEONATO : STRANIERO IN UN MONDO SCONOSCIUTO
Di solito cerco di aiutare i neogenitori a
mettersi nei panni dei loro piccoli spiegando che un neonato è
come un visitatore proveniente da un paese straniero.
Li invito a immaginarsi in viaggio attraverso una terra strana ma
senza dubbio molto affascinante ; certo, il paesaggio può
essere anche molto bello , la gente calda e amichevole: basta tenere
guardarli negli occhi, leggere i loro volti sorridenti. Ma ottenere
ciò di cui si ha bisogno può essere frustrante.
Pensate di entrare in un ristorante e di chiedere “Scusi,
dov'è il bagno?” e immaginatevi di non essere compresi(...).
Dal momento in cui vengono al mondo, è così che i
neonati si sentono. Non importa quanto decorate siano le camerette
o quanto buone le intenzioni dei genitori : essi vengono bombardati
da sensazioni sconosciute che non sono in grado di comprendere.
L'unica forma di comunicazione che hanno a disposizione -il loro
linguaggio-sono il pianto e i movimenti del corpo.
E' importante ricordare anche che i bambini crescono con il LORO
ritmo, non con il nostro : ad eccezione di quelli “da manuale”
, la maggior parte non rispetta scadenze precise. I genitori non
devono far altro che stare fermi e guardarli fiorire, aiutandoli
(...).
ALT ...FRENATE !
Quando i genitori mi chiedono di aiutarli
a capire perchè il bambino piange o fa i capricci , so che
entrambi sono in ansia e desiderano che io faccia qualcosa immediatamente.
Ma con loro grande sorpresa , dico sempre : “Fermi, cerchiamo
di capire cosa ci sta dicendo !”.
Per prima cosa faccio un passo indietro per poter osservare i movimenti
del piccolo : le braccia e le gambe che si agitano in tutte le direzioni,
la piccola lingua che si arriccia e si muove velocemente dentro
e fuori la bocca, la schiena che si inarca. Ognuno di questi gesti
ha un significato.
Faccio pure molta attenzione al tipo di pianto e ai suoni che il
bimbo emette : timbro, intensità, e frequenza fanno anch'essi
parte del suo linguaggio.
Poi cerco di “respirare” l'atmosfera, immaginando di
ESSERE quel particolare bambino : oltre a osservare il suo aspetto
generale , i suoni e i gesti, esploro la stanza in cui ci troviamo
, ne avverto la temperatura,e ascolto i rumori della casa. Infine
guardo i genitori – se hanno l'aria nervosa , stanca o arrabbiata
– e sento quello che mi dicono .Può darsi che faccia
loro qualche domanda , come : “Quando stata l'ultima poppata
?”, oppure, “Di solito lo prendete in braccio e camminate
per farlo addormentare?” o ancora “ contrae spesso le
gambine in questo modo?”.
Poi aspetto.(...).
Troppo spesso invece, gli adulti a buttarsi a capofitto,fanno versetti
al bambino, lo cullano, gli tolgono il pannolino, gli fanno il solletico,
lo blandiscono e lo scuotono, parlano a voce alta o troppo velocemente.
PERCHE' FERMARSI ?
Quando il vostro piccolino piange, l'istinto
naturale sarebbe quello di correre da lui.
Probabilmente pensate che sia in difficoltà, o peggio, che
il pianto sia una cosa negativa. In realtà è importante
imparare a dominare queste emozioni, fermandosi un momento a riflettere.
Lasciate che vi spieghi TRE MOTIVI
FONDAMENTALI per cui è bene farlo.
1) il vostro bambino ha bisogno di
sviluppare la “sua voce”.
Considerate che cosa succede quando in risposta al pianto del bambino
una mamma lo attacca sempre e comunque al seno o gli mette il ciuccio
in bocca : così facendo non solo gli toglie la capacità
di esprimersi - rendendolo praticamente “muto” - ma,
senza volerlo lo abitua a NON chiedere aiuto.
Dopo tutto, qualsiasi forma di pianto è una richiesta da
parte del bambino , che dice “Comprendi i miei bisogni”.
La cosa peggiore in tutto questo è che, precipitandosi da
lui tutte le volte che piange, i genitori involontariamente lo abituano
all'idea di NON avere voce. Se non si fermano ad ascoltare davvero
per imparare a distinguere i DIVERSI TIPI DI PIANTO DEL NEONATO
– che numerosi studi hanno dimostrato ESSERE differenti sin
dalla nascita – con il tempo questi DIVENTANO veramente indistinguibili.
In altre parole, se il pianto di un neonato viene costantemente
ignorato o se al contrario la risposta è sempre quella del
cibo, questi imparerà che il modo in cui piange non è
importante : il risultato infatti è sempre uguale. In seguito
si arrenderà e il suo pianto SUONERA' effettivamente lo stesso.
2) Incoraggiate il vostro bambino
a imparare a calmarsi da solo
I bambini hanno bisogno dei propri sistemi per rilassarsi (...)
di qualunque età siano : a tre anni si succhiano il pollice
o abbracciano il peluche preferito quando ne hanno abbastanza del
mondo circostante, mentre un adolescente si chiude nella sua stanza
ad ascoltare musica.
Ed i neonati ? E' ovvio che non possono farsi una passeggiata o
accendere la tv, ma fin dalla nascita sono dotati di un sistema
interno di “AUTORILASSAMENTO “ - il riflesso di suzione
e il pianto - e quel che dobbiamo fare è insegnare loro a
farne buon uso . Se non hanno ancora raggiunto i tre mesi di vita
, può darsi che non riescano ancora a trovare il dito, ma
di sicuro sanno piangere.
Tra le altre cose, il pianto è un modo per mettere un freno
agli stimoli esterni, motivo per cui molti neonati piangono quando
sono troppo stanchi.
3) Imparate
il linguaggio del vostro bambino
se riuscirete a fermarvi
qualche secondo per distinguere i diversi tipi di pianto del vostro
bambino e il linguaggio corporeo che li accompagna, sarete in grado
di comprendere i suoi bisogni meglio che non mettendogli in bocca
il capezzolo o cullandolo senza capire davvero cosa sta succedendo.
Questo aiuta i bambini anche a raggiungere migliori capacità
mentali.
MIGLIORARE LA VOSTRA CAPACITA' DI OSSERVAZIONE :
UNA GUIDA COMPLETA “DALLA
TESTA AI PIEDI”.
Oltre al suono del pianto, sono altrettanto
importanti i gesti, le espressioni del viso e la postura del corpo.
Imparare a “leggere “ il vostro bambino significa usare
tutti gli organi di senso e la mente che mette insieme tutte le
informazioni.(...).
Quella che segue è una tabella è una tabella “dalla
testa ai piedi” su quanto esaminato .
Questo tipo di linguaggio corporeo è utilizzato dai neonati
fino a cinque, sei mesi di vita, quando cominciano ad avere un maggior
controllo dei movimenti ( ad esempio, succhiandosi il dito) .
Tuttavia la base della comunicazione non verbale resta la stessa
anche in seguito.
Inoltre, se comincerete subito, per allora conoscere il VOSTRO bambino
e, molto probabilmente, sarete in grado di comprendere il “dialetto”
con cui si esprime il suo corpo.
LINGUAGGIO
CORPOREO
Si muove da parte a parte.
Si allontana dagli oggetti.
TESTA
Si gira da un lato , il collo allungato
all'indietro.
Se è in posizione verticale ,
ciondola come quando ci si addormenta in metrò.
OCCHI
Arrossati , iniettati di sangue
Si richiudono lentamente per poi riaprirsi
di colpo, e così via.
“Sguardo lontano e strano”
occhi
spalancati , palpebre che non si chiudono , come fossero tenute
aperte con degli stuzzicadenti.
BOCCA/LABBRA/LINGUA/
Sbadiglia.
Labbra increspate / contratte.
Sembra voler urlare ma non emette suoni
; tipo di dolore. alla fine un sussulto precede un lamento
udibile.
Il labbro inferiore trema.
Si succhia la lingua. ,
Arriccia la lingua sui lati.
Arriccia la lingua in avanti, come una piccola lucertola.
.
VISO
Fa smorfie con espressioni simili
al sorriso . |
SIGNIFICATO
E' stanco.
Vuole cambiare scenario.
Ha fame.
E' stanco.
E' stanco.
E' stanco.
E' troppo stanco o troppo Stimolato.
E' stanco.
Ha fame
Ha aria nella pancia o altro tipo di
dolore
Ha freddo.
Modo per calmarsi spesso preso per fame.
Ha fame : è la classica espressione “grufolante”
Ha aria nella pancia o altro tipo di
dolore
Ha aria nella pancia o dolore
|
----------------------------------------------------------------------------------------------------
PSICOTERAPIA
TALKING CURE (MIND AND METHOD OF THE TAVISTOCK CLINIC)
• Che
cosa fa sviluppare la mente ?
• Cosa aiuta i bambini a crescere?
• Quando possiamo pensare a noi stessi
come a degli adulti?
• Perchè ci innamoriamo?
• In che modo le nostre famiglie ci
condizionano?
• Perchè i nostri sentimenti,
le nostre emozioni prendono una determinata direzione?
• Cos'è la malattia mentale e
cos'è la normalità?
Queste sono alcune delle domande più
frequenti a cui si cercherà di rispondere seguendo alcune
direttive dettate in “Talking Cure” della Serie Tavistock
Clinic di Londra edited by Taylor D .
E' risaputo da lungo tempo che avere qualcuno che ascolti accuratamente
e attentamente quello che diciamo, ci può aiutare a dare
un significato, un senso alla nostra vita e quindi ad affrontare
in maniera più idonea le difficoltà.
In un'unica sintesi di moderne relazioni umane, psicologia e scienza,
gli psicoterapeuti esperti e psicoanalisti della prestigiosa Clinica
Universitaria londinese Tavistock Clinic esplorano la forza della
mente umana e l'importanza della psicoterapia.
La psicoterapia e l'approccio psicoanalitico della Tavistock dimostra
come la nostra mente operi , agisca attraverso tutte le fasi della
vita.
E viene dimostrato come molto spesso “ il cuore abbia le sue
ragioni che la ragione non conosce”.
La Tavistock Clinic è organizzata
in tre dipartimenti clinici specifici – Child and Family,
Adolescent , and Adult-che hanno il compito di fornire terapia e
consulenza per tutti i pazienti che giungono inviati da scuole,
servizi sociali, o spontaneamente.
Si tratta di una clinica universitaria in cui afferiscono studiosi
da tutto il mondo.